Fai la nanna
Una Pasqua felice

Fai la nanna

Fai la ninna, fai la nanna
bimba bella della mamma.
 
Sogna, sogna tesorino
sogni d'oro fino al mattino.
 
Fai la ninna, fai la nanna
non aver paura e sogna.
 
Sogna e lasciati cullare
tra le stelle il cielo e il mare.
 
Fai la ninna, fai la nanna
angioletto della mamma.
 
Sogna insieme al tuo orsettino
stringilo forte vicino vicino.
 
Fai la ninna, fai la nanna
fiorellino della mamma.
 
Sogna, sogna mia piccina
la tua bella fata turchina.
 
Dormi e sogna gioiellino
che la mamma é qui vicino.

Una Pasqua felice

C'era una volta in lontano paesino, una bambina molto bella di nome Rosina. Aveva lunghi capelli biondi e occhi azzurri come il mare. I suoi occhi però, con l'avvicinarsi della Pasqua, si facevano sempre più tristi. La sua famiglia era povera e lei sapeva che la domenica di Pasqua, non avrebbe ricevuto il suo uovo con la sorpresa. Sapeva bene che la Pasqua non si festeggiava certo con l'uovo, lei stava preparandosi bene in parrocchia con Don Giulio, però, sentiva gli altri bambini che già si chiedevano quale sorpresa avrebbero trovato nell'uovo. Arrivò il giorno di Pasqua e Rosina dopo la Messa tornò a casa. Dopo aver pranzato stava per alzarsi da tavola quando la mamma, da un mobiletto, tirò fuori un piccolo uovo con un grande fiocco colorato e lo porse a Rosina con un bacio. Rosina non sapeva cosa dire, era molto emozionata e così contenta che non aveva neanche il coraggio di aprirlo. Chiese alla mamma di poter andare dai suoi amici e aprirlo insieme a loro; la mamma disse di si e così Rosina uscì di casa correndo. Correva e saltellava felice, ma appena voltato un angolo, vide poco più in là un bambino, più piccolo di lei, seduto in terra con la manina tesa che chiedeva l'elemosina. Rosina lo guardò, poi guardò il suo uovo colorato, il suo primo uovo di Pasqua. Non ebbe neanche un attimo di esitazione, posò il piccolo uovo sulla manina del bambino, gli augurò buona Pasqua e corse verso casa. Era felice perché aveva donato un attimo di gioia ad un bambino più bisognoso di lei. Da quel giorno i suoi occhi non furono più tristi ma brillarono per sempre.

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