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Il pino caduto |
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L'alimentazione |
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Fiori di biancospino |
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Spoleto mia |
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A Serpina |
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Uberto |
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Vespone |
Il pino caduto
Questo testo
è dedicato al pino che
viveva nel giardino della scuola e che purtroppo è caduto...
I nostri visetti son tristi ricordano il pino vivente. Sull'ombra d'un tempo lontano ora giace e riposa tranquillo. Mai più torneranno gli uccelli nei nidi a deporre le uova. Il vuoto lasciato in giardino nessuno potrà ricolmare. Tu vivi nei nostri ricordi abbiamo giocato con te. |
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L'alimentazione
Pane, carne,
pesce, uova,
pomodori
ed insalata,
poi lenticchie
con salsicce.
Paste, dolci
e cioccolate,
mele, pere
con castagne,
mandarance
con banane.
Tutto cibo
prelibato
per il nostro
bel palato.
Le dietiste
son presenti
per sentir
s'è giusto o no,
ciò che noi
in concertazione
proponiamo
senza timore
per una giusta
alimentazione.
Fiori di biancospino
splendore di natura
voi dite a chi vi ammira:
"La primavera è qua."
Sbocciate sopra spini
che uomini cattivi
posarono a corona
sul capo di Gesù.
I petali odorosi
van sopra ogni ferita,
asciugano ogni goccia
del Sangue Benedetto,
poi volano nel vento
per dire ad ogni uomo:
"Gesù è risorto già".
Egli tutti perdona
e vuole che sia PACE
tra MUSULMANI, EBREI
E TUTTI NOI CRISTIANI.
Sentivo nostalgia della mia terra
e alla Spoleto bella son tornato/a
gli amici tutti qui ho ritrovato
sono felice con loro e mai più partirò.
Vedo le cose belle del passato
che hanno lasciato i Romani antichi:
l'Arco, il Teatro e il Ponte delle Torri
è la Spoleto nostra d'una volta.
Tanti turisti vengon da lontano
per visitarti e con loro portarti nel cuor.
Ecco le chiare Fonti del Clitunno
descritte e amate tanto dal Carducci:
acque, silenzi e salici piangenti
che tanta pace e ristoro ci donano al cuor.
Ci sono prati colli e il Monteluco
dove la gente sale ad abbronzarsi;
nel "bosco sacro" poi va a passeggiare
per respirare un poco d'aria pura.
Quando lasciamo la Spoleto nostra la
la nostalgia di lei ci esorta a tornar.
Serpina, Serpina,
così bella e birichina,
tu hai capito che il padrone
ti vorrebbe sua per sempre;
ma sei serva e ti ha cresciuta,
come figlia in casa sua.
Tu lo ami e sei gelosa,
farlo uscire non vorresti.
Di Tempesta, il capitano,
lui è geloso e si tormenta
perchè vuole te, sua sposa.
Tu decidi che da serva
vuoi padrona diventare.
Quel che vince ben si sa,
è l'AMORE ad ogni età.
"Tu" padrone della casa,
non padrone del tuo cuore,
ami sì, la tua Serpina
che non vedi più bambina.
Il tormento poi t'assale
ch'essa è serva e tu padrone,
ma nel cuor non c'è una serva,
c'è la donna che più t'ama.
Bando a tutti i pregiudizi,
non più liti e gran tormenti,
grazie a Capitan Tempesta,
tu la sposi e si fa festa.
Vespone,
dolce Vespone,
grande amico
del padrone
che tu vedi
bambinone.
Senti forte
il suo tormento
e nel gioco
di Serpina,
sei Tempesta,
il Capitano.
Offri sempre
la tua mano
per vedere
il tuo padrone
nella gioia
più completa,
sposo, al fianco
dell'amata.
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