Sai chi è quel giocatore che
Gioca a calcio meglio di Pelé

Quando mi hanno invitato a vedere l’anteprima del film sulla vita di Pelé mi è risuonata nella testa la canzoncina da stadio che cantavano a ripetizione i miei compagni di scuola nei pomeriggi al parchetto e -anche se non ho mai amato il calcio- mi è venuta un po’ di nostalgia.

Il film è una storia di passione e di coraggio, che racconta a tifosi e non il gioco del pallone come era negli anni ’50, quando i giocatori non avevano la cresta e un ragazzino di una favelas, figlio di calciatore mancato, riesce a riscattare se stesso, la sua famiglia e il suo intero paese inseguendo un sogno. Andrebbe fatto vedere d’ufficio in tutte le scuole calcio per ragazzini viziati, con i genitori che si riempiono di insulti sugli spalti delle partitelle domenicali. Ecco la prima cosa che ho pensato davanti alla scena dei bambini che giocano il primo campionato a piedi scalzi, perché sono abituati così e solo così riescono a dribblare l’avversario e centrare la porta.

Ma anche a tanti campioni dei giorni nostri farebbe bene una rinfrescata, un ritorno alle origini per riprendere la bussola dopo che molto probabilmente si sono persi il senso di prendere a calci una palla. E non tanto per rivedere le prodezze tecniche, le mitiche rovesciate, i palleggi a ritmo di samba come solo i brasiliani sanno fare, ma come lezione di vita per capire che significa mettersi in gioco rimanendo fedeli a se stessi e alla propria natura.

La proietterei nelle palestre delle scuole questa storia, per insegnare ai bambini ad affrontare con impegno e coraggio tutte le partite della vita e la consiglio di cuore a tutti i genitori (persino alle mamme costrette dai maschi alle finali di Champion in TV), perché tocca in maniera sottile le dinamiche di una famiglia dove dignità, frustrazioni, aspettative, sogni, delusioni, fiducia si intrecciano in un groviglio insieme ai calci di rigore. Pelé esce nelle sale il 26 di maggio non perdetelo!  #pelefilm