Il principe serpente è un’antica fiaba di origine persiana di un autore sconosciuto, che ci riporta indietro nel tempo, in un’atmosfera magica e piena di fascino particolarmente adatta al periodo di Carnevale, perché parla di trasformazione e rinascita.

Un po’ di storia

C’era una volta un re che era molto amico di un visir, i due erano talmente legati che quando seppero di aspettare rispettivamente un bambino e una bambina decisero che un bel giorno li avrebbero fidanzati e fatti sposare. Ma la moglie del re invece di un bimbo partorì un serpente, che venne chiamato Olorico e, nonostante il suo aspetto orribile, divenne amico di Smeralda, la bellissima figlia del visir. Un bel giorno, mentre i due giocavano insieme, dalla pelle del serpente sbucò fuori un bellissimo giovanotto. Spinta dal re, alla prima occasione la fanciulla diede fuoco alla pelle, nella speranza di non vedere più il suo amico tornare serpente. Ma invece Olorico sparì e per ritrovarlo la piccola “dovrà consumare sette paia di scarpe!”. Alla fine, dopo mille peripezie, grazie alla sua generosità e forza d’animo, Smeralda riesce a salvare il suo principe e a sposarlo, proprio come era nei piani dei loro genitori.

Una fiaba, tanti significati

Una fiaba antica, la cui origine si perde nella notte dei tempi, dove spicca la figura della protagonista femminile che non si ferma alle apparenze e, per inseguire il suo sogno d’amore è pronta a sfidare mille pericoli.

Cosa c’è da imparare

Il principe serpente è una favola che si può raccontare ai bambini anche in questo periodo di Carnevale, quando tutti cercano di travestirsi per sembrare qualcosa d’altro e indossano maschere per cambiare pelle. Ma l’importante è l’insegnamento che riceviamo dalla bella Smeralda, che guarda oltre l’aspetto fisico e riesce a cogliere la vera natura del principe Olorico. E solo con la sua generosità e coraggio riesce a liberarlo dalle grinfie del genio invidioso che lo teneva prigioniero.

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