Raccontami un fiaba: L’acciarino

Salutiamo l’anno vecchio con una fiaba a lieto fine che ricorda, nel titolo, il momento in cui si accendono i fuochi allo scoccare della Mezzanotte e nella trama le feste e i banchetti di Capodanno: L’acciarino.

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Un po’ di storia

C’era una volta un valoroso soldato che tornava dalla guerra. Passando in mezzo a una foresta incontrò una brutta strega che gli propose di guadagnare un sacco di monete calandosi nel tronco vuoto di un albero e affrontando tre cani a guardia di altrettanti forzieri.

In cambio la strega voleva che le fosse riportato un acciarino che la nonna aveva dimenticato l’ultima volta che era stata laggiù…

Compiuta l’impresa, prima di consegnare l’acciarino il soldato chiese alla strega: “A che cosa ti serve?” E lei le si scagliò contro a tal punto che il soldato le  tagliò la testa con la sua spada.

Al soldato sembrava di essere diventato un principe, per l’improvvisa ricchezza. Si comprò stivali e uniforme nuova e cominciò a spendere il suo denaro con pranzi, balli, teatri e soprattutto grandi bevute. Col passare dei giorni il denaro finì e lui si trovò a dormire in una vecchia soffitta.

Una sera, non avendo i soldi per comprarsi una candela, si ricordò di un moccoletto attaccato all’acciarino della strega. Lo sfregò e alla prima scintilla di colpo gli comparve davanti il cane con gli occhi grandi, una specie di genio della lampada a cui poteva chiedere ciò che voleva.

Dapprima gli chiese tanti soldi, poi di incontrare una principessa che aveva conosciuto tornando a fare la vita da “gran signore”. ” Il cane tornò con la bellissima fanciulla addormentata. Egli non poté fare a meno di baciarla e la mattina dopo la ragazza raccontò ai genitori di aver sognato quanto invece era realmente accaduto. La madre, insospettita,  chiese a una dama di corte di vegliare notte e giorno sulla giovane.

Il soldato fu subito scoperto, arrestato e condannato all’impiccagione! Ma quando stavano per mettergli la corda intorno al collo, egli chiese di esprimere l’ultimo desiderio: poter fumare per l’ultima volta la sua pipa. Così potè  sfregare più volte l’acciarino, comparvero i tre cani che si gettarono sulle guardie, sul Re e la Regina. Il popolo concesse al soldato di diventare Re e di sposare la Principessa. E vissero felici e contenti!

Una fiaba, tanti significati

Il nome esatto della fiaba, scritta da Hans Cristian Andersen nel 1835, è L’acciarino magico...e narra la vicenda di un uomo come un altro, non proprio un eroe, che deve barcamenarsi tra sfortune e fortune.

Nella trama assomiglia molto alla vicenda di Aladino: Aladino e la lampada meravigliosa è uno dei più celebri racconti delle Mille e una notte.

L’acciarino magico è diventato un film di animazione nel 1946 e ci sono anche delle versioni video che si trovano su Internet, riprese da audio-libri, così come spettacoli teatrali per bambini.

Qualche aneddoto

L’acciarino è un congegno adattato alla cassa delle vecchie armi da fuoco portatili, col quale si sostituì la miccia a serpentino o draghetto per comunicare il fuoco alla carica.

Si trova un  un disegno di un acciarino a ruota nel Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Alcuni studiosi ne deducono che l’invenzione dell’acciarino sia anteriore al 1517.

Cosa c’è da imparare

Fiaba adatta da leggersi in vacanza, insegna che bisogna sempre saper gestire le fortune e le sfortune, anche quelle che ci capiteranno nel nuovo anno, con intelligenza.

 

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