Raccontami una fiaba: Le soprascarpe della felicità
Ecco a voi una fiaba di H.C. Andersen intitolata Le soprascarpe della felicità, da leggere ai bambini soprattutto in occasione dei compleanni.
Un po’ di storia
Una giovane fata viene presa in giro durante una festa perché di lei si racconta che non sia capace di fare dei veri incantesimi.
Così in quell’occasione decide di tirare fuori le soprascarpe della felicità che le sono state regalate al compleanno.
In realtà a usarle sarà un vecchio sergente che per scherzo le indossa per vedere se lo portano nell’epoca che lui prediligeva, il Medioevo. E così magicamente accade!
Ma trova molta miseria, sporcizia, malattie, fame, guerre, così se le toglie e ritorna di colpo nel 1900 affermando che non funzionano. Ma si tradirà lui stesso aggiungendo “Sono davvero felice di vivere nel ventesimo secolo… ops!”.
Una favola, tanti significati
Si dice sempre che Andersen sia molto cupo e spesso nelle sue favole ci sono riferimenti al dolore, alla morte, persino accenti macabri.
Questa invece è una delle sue fiabe in cui i personaggi, che di solito cercano di farsi accettati dagli altri, non devono asprirare al Cielo per essere speciali, ma comprendono che la felicità può risiedere in ciò che fanno in quel momento.
La fiaba, in parte ambientata nel 1900, in parte nel Medioevo, parla di un oggetto regalato a un compleanno e quindi si presta a essere letta in occasioni come quella.
Qualche aneddoto
Come è noto, lo scrittore Hans Christian Andersen nacque in Danimarca nel 1805, ma forse non si sa che era figlio di un calzolaio che fabbricava scarpe.
Quindi forse non è del tutto casuale che le scarpe abbiano così grande importanza nelle sue fiabe: sue sono infatti anche Scarpette rosse e le scarpe che mancavano a La piccola Fiammiferaia.
Tra l’altro pare che l’autore portasse scarpe molto grandi, avendo un numero di piede compreso fra il 47 e il 50…
Cosa c’è da imparare
Questa fiaba innanzitutto ha lo scopo di insegnare a superare la superbia. La sua morale è proprio questa: i diffidenti e i superbi spesso vengono smentiti nelle loro convinzioni.
Inoltre insegna che a volte la felicità sta nelle cose quotidiane e date per scontate. Il testo infatti si conclude così: “Le soprascarpe avevano donato al sergente la felicità: la felicità di vivere esattamente nell’epoca e nel luogo in cui stava vivendo!”
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Ciao a tutti,adoro le favole e le filastrocche per bambini,ne scrivo anch’io.