Se dovessimo pensare a una fiaba da raccontare ai nostri figli, una delle prime che ci verrebbe in mente è sicuramente Cappuccetto Rosso, classica storia della bambina, del lupo e della nonna, narrata fin dal 1300 in Francia.

Un po’ di storia

La storia di Cappuccetto Rosso racconta di una bambina che, vestita di un manto col cappuccio rosso, durante una giornata probabilmente primaverile, viene inviata dalla mamma a portare un cestino di leccornie alla nonna, che abita nel bosco. Aggredita dal lupo, riesce a sconfiggerlo con la sua astuzia e con l’aiuto di un cacciatore.

Una favola, tante versioni

La versione scritta di Cappuccetto Rosso risale al 1697 a opera di Charles Perrault, ma fu ripresa successivamente dai Fratelli Grimm. Nella sua versione originale, Cappuccetto Rosso veniva mangiata dal lupo, senza alcun lieto fine.

Qualche aneddoto: il lupo

Il Collodi, autore di Pinocchio, ha ripreso questa fiaba in cui troviamo la figura del lupo, animale molto presente nelle favole per bambini e adulti, da Esopo in avanti (Lupus et Agnus, per citarne una), persino nella musica (famosissima è l’opera Pierino e il lupo del compositore russo Sergej Prokofiev).

Cosa c’è da imparare

La morale di questa fiaba insegna che bisogna sempre ubbidire alla mamma per non rischiare grossi guai. Anzi, Perrault voleva ammonire in modo particolare le bambine a non dare retta agli sconosciuti.

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