Il lino è una fiaba di H.C. Andersen che racconta la storia di un fiore bello e felice, che si trasforma sempre ma non muore mai.

Un po’ di storia

La fiaba racconta le varie difficoltà che capitano, nel tempo, a questo fiore che da bel tessuto diventa alla fine una semplice scintilla emessa da un fuoco.

Ma in ognuna di esse il semplice fiore intravvede il suo destino e ne è felice, fino a capire che non morirà mai.

E non importa, si legge nel finale della fiaba, se i bambini non possono capirlo: non possono capire subito tutto…

Una favola, tanti significati

Il fiore del lino è un personaggio  dal cuor contento che deve vedersela soprattutto con la rassegnazione degli altri (ad esempi i pali dello steccato), che sanno solo borbottare. Ma perfino quando viene “polverizzato”, rimane felice.

La fiaba ha una struttura narrativa particolare, come una linea spezzata “ascendente”, così l’ha definita uno studioso: per ben sette volte capitano “alti e bassi”, fino a che sembra tutto finito e invece lo scrittore conclude: “La storia, come la vita, non finisce mai, ed è proprio questa la storia più bella”!

Qualche aneddoto

Se si va a leggere la biografia di Andersen, si scopre che la sua famiglia ha vissuto nella miseria, che la madre si era risposata ma il nuovo papà non voleva avere molto a che fare con Hans.

Tuttavia la sua nonna e suo padre gli hanno sempre raccontato fiabe sin da piccolo. Forse per questo le sue favole raccontano difficoltà, bruttezze, perfino ansie, ma hanno sempre un lieto fine.

E’ interessante notare che il lino è una pianta di per sé molto fragile, che cresce soprattutto agli argini del Nilo, ma da esso si può trarre un tessuto pregiato.

I semi di lino sono stati spesso usati come rimedi della nonna e in fitoterapia l’olio di lino è consigliato come antinfiammatorio ed emolliente.

Cosa c’è da imparare

Spesso lo scrittore danese ricorre ai fiori per lanciare, attraverso i suoi racconti, importanti insegnamenti: in questo caso Andersen vuole dirci che c’è una vita anche oltre la morte e che dalla sofferenza può nascere qualcosa di buono.

La storia racconta molto bene lo scorrere del tempo e spiega che ogni stagione della vita è bella da vivere, per come si presenta.

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