Solstizio d’inverno come celebrarlo con magia e sogno!

solstizio d'invernoIl solstizio d’inverno viene ancora oggi festeggiato con antichi rituali in diverse parti del mondo.

In Iran, per esempio le famiglie si riuniscono il 21 dicembre per raccontarsi storie e poesie assaporando frutta fresca, privilegiando quella rossa e a chicchi (come la melagrana) poiché viene associata al Sole.

Quando cade il solstizio d’inverno?

Come ogni anno la notte tra il 21 e il 22 dicembre inizierà “ufficialmente” l’inverno. Le temperature continueranno a scendere, in alcune località nevicherà e pioverà.

L’aspetto positivo è che le ore di luce tenderanno ad aumentare.

Perché è il giorno più corto?

Il giorno del solstizio d’inverno è quello con meno ore e minuti di luce.

Questo fenomeno si verifica perché il Sole tocca il punto più meridionale del suo tragitto intorno alla Terra.

I rituali per celebrare l’arrivo dell’inverno

Per dare il benvenuto all’inverno e approfittare di questa stagione in cui le temperature più rigide invitano all’introspezione e al relax domestico vi suggeriamo il rito dei 10 desideri.

Preparate per ciascuno dei componenti della vostra famiglia:

  • 10 foglietti
  • una penna
  • una scatola di latta
  • una candela bianca

Pensate e scrivete su ciascun foglio un desiderio (per un totale di 10). Chiudeteli poi nella scatola ed accendete la vostra candela.

Il 21 dicembre dell’anno successivo, andrete a recuperare la scatola riposta l’anno prima.

I desideri avverati saranno bruciati con un candela rossa, gli altri potranno essere cestinati o espressi di nuovo tra i 10 dell’anno.

solstizio d'inverno

Nonnino Inverno

Poesia di Graziella Ajmone

Nonnino Inverno, che mi racconti
una fiaba tutta candore,
chi t’ha messo nel vecchio cuore
tanti sogni, tanta poesia?

Chi ti ha insegnato a ricamare
di bianche trine gli alberi spogli,
a disegnare fiori di gelo,
a far cadere fiocchi dal cielo?

Hai un mantello ch’è senza pari,
proprio tessuto dalle tue mani,
soffice, lieve, immacolato:
in esso celi le cose e il prato,

i colli e i monti; poi me lo presti
e io vi affondo in allegria.
Oh nonno Inverno, chi t’ha racchiuso
nel vecchio cuore tanta poesia?

 

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