Ti racconto una fiaba: Chichibio e la gru

Chichibio e la gru

 

Oggi vi raccontiamo la succulenta storia di Chichibio e la gru, scritta originariamente da Giovanni Boccaccio (quarta novella della sesta giornata del Decameron) e reinterpretata per noi dalla mitica zia Mariù. E’ una favola che non smette mai di stupire i bambini e che vale la pena di raccontare per insegnare loro il valore di una risata. Come accade al nostro cuoco Chichibio, un pizzico di furbizia e di creatività, a volte può addirittura salvarci la vita!

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Un po’ di storia

C’era una volta un ricco, generoso e colto signore di nome Corrado che amava le arti e la caccia. Un giorno, durante una delle sue battute catturò una gru e la portò al suo cuoco veneziano Chichibio, perché la preparasse per una cena di gala.

Il ragazzo si mise subito al lavoro con tanta passione e per tutto il palazzo cominciò a sprigionarsi un profumino davvero invitante, tanto che mentre leggiamo è impossibile non farsi prendere da un attacco di fame. Così come è accaduto a Brunetta, la più carina delle giovani paesane, che entrata in cucina, convince con un sottile ricatto Chichibio a farle assaggiare una coscia della gru, arrostita alla perfezione e buona da leccarsi i baffi.

Il risultato è che il cuoco servirà alla cena del suo Signore una gru senza una gamba e nonostante i suoi sforzi per abbellire il piatto, verrà interrogato davanti a tutti sul motivo della sola coscia. Qui entra in campo il lampo di genio, che spinge il cuoco ad affermare che tutte le gru hanno una gamba sola, anche in vita. Corrado allora decide di mettere alla prova, chiedendo di dimostrarglielo il giorno seguente.

Così, il mattino seguente, si recarono al lago, dove le gru riposavano poggiate su una sola zampa. Proprio mentre Chichibio cominciava a credersi salvo, il Signore lanciò un forte grido e tutte le gru presero il volo, mostrando così entrambe le zampe. Ma la pronta battuta di spirito del giovane cuoco riesce a mettere talmente di buon umore il suo padrone, che decide subito di perdonarlo.

 

Cosa c’è da imparare

E’ una favola e ci fa riflettere sul concetto di intelligenza e ironia. Spesso quando tutto volge a nostro sfavore l’unica arma che possiamo sfoderare è proprio l’astuzia. Se riusciamo infatti a far ridere il nostro avversario, come è riuscito a fare Chichibio, avremo già la vittoria in tasca. Dire a Corrado che avrebbe dovuto urlare anche davanti alla gru arrostita per vedere la seconda zampa è la salvezza del cuoco, che non verrà punito e potrà sposare la sua Brunetta.

 

Chichibio e la gru

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