Ti racconto una fiaba: L’usignolo

Usignolo

In questa stagione ricominciamo a sentire fuori dalla finestra il canto degli uccellini e la storia che vogliamo raccontarvi questa settimana è proprio in tema. “L’usignolo” è una famosissima favola di Hans Christian Andersen ambientata nel lontano e mitico Impero della Cina e offre tanti spunti di riflessione su quanto sia importante rispettare tutti gli esseri viventi.

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Un po’ di storia

L’usignolo” (titolo originale: Nattergalen) è stata pubblicata nel 1843 e narra la storia dell’Imperatore Alessandro che vive nel castello più bello de mondo, circondato da oggetti preziosi, giardini in fiore e rarità, ma non conosce il canto dell’usignolo Carletto che abita ai margini del bosco e ha una voce in grado di incantare chiunque lo ascolti. Incuriosito lo manda a cercare e lo accoglie a palazzo regalandogli un trespolo d’oro. Col tempo però finisce a metterlo in disparte perché preferisce il tintinnio di un uccellino meccanico tempestato di diamanti che intona sempre la stessa canzone. L’usignolo vero allora prende il volo e torna nel bosco, ma quando l’imperatore s’ammalerà gravemente, sarà proprio il canto di Carletto a fargli tornare la salute.

Cosa c’è da imparare

E’ una favola commovente che ci insegna a non farci abbagliare da tutto quello che luccica, ma a riconoscere il valore delle cose e degli esseri umani. Possiamo traslare il messaggio e applicarlo anche all’amicizia. Può succedere che a volte per un nuovo compagno di giochi che sembra più brillante, si cominci a trascurare i vecchi amici che prima portavamo in palmo. Eppure, proprio come è capitato all’Imperatore nel momento del bisogno solo gli animi gentili e gli amici veri ci porteranno sollievo. Ecco perché è importante imparare fin da piccolissimi a rispettare gli altri cercando di non ferire mai il loro sentimenti.

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