Oggi vi raccontiamo la storia di Mattias, scritta qualche anno fa da uno dei nostri lettori. E’ utile da far leggere ai nostri viziatissimi pargoli perché comincino a ragionare  sul senso della felicità. 

Un po’ di storia

C’era una volta un bimbo africano di nome Mattias “con la bontà di una fata, la forza di un mago, il coraggio di uno stregone e la vivacità di un folletto!” che viveva senza TV e Play Station ma si sentiva ricco perché sapeva ballare e cantare. Un giorno la sua maestra gli diede da leggere il libro “Storia di un ragazzo bianco” che raccontava di un bambino come lui ma che “aveva tanti giochi, aveva tanti libri, tante penne colorate e perfino un aquilone.
Ma non era felice.” 

Mattias rimase stupito di come il protagonista a volte lasciava il cibo perché si era stufato di mangiare, si annoiava a scuola e sprecava l’acqua, ignorando quanto sia preziosa. Una volta finito il libro il nostro Mattias capisce di aver imparato una cosa importantissima, ovvero che la felicità non si trova negli oggetti ma dentro di noi!

Cosa c’è da imparare

E’ una favola e ci fa riflettere sul consumismo dei nostri ragazzini, che tendono a divorare giocattoli ed esperienze ma difficilmente riescono ad appassionarsi a qualcosa. Passano da un gioco all’altro senza fermarsi mai a riflettere, con lo spettro della noia sempre in agguato.

Non è difficile incontarre ai giardinetti bambini con l’aria imbronciata perché la mamma non ha concesso l’ennesimo gelato o palloncino. Eppure guardandosi dentro sarebbe così semplice imparare ad essere felici!