Tutto quello che devi sapere sul canarino

Tutto sul canarino

Il canarino è un uccello allegro e festoso.

Si tratta di un animale con cui è facile stabilire un rapporto di affetto.

Ama chi si occupa di loro e sa riconoscerlo, anche facendo capire le proprie necessità.

Il canto è il modo con cui manifesta le proprie emozioni, la propria vitalità e la propria gioia di vivere.

È un animale molto sensibile e se qualcosa lo fa soffrire o lo disturba richiama l’attenzione con intensi cinguettii.

La gabbia

Il canarino non ha bisogno di una gabbia grandissima. Le misure minime sono generalmente di 70x50x60 cm con i posatoi ben disposti per permettergli di muoversi agevolmente.

Ha invece bisogno di molta luce, ma soffre se sono esposto direttamente al sole, alle correnti d’aria, agli spifferi e al vapore. Per cui vanno evitati bagni, cucine e balconi molto arieggiati.

Questo uccello non gioca come cane o gatto quindi non mettete nella sua gabbia accessori come altalene, campanellini, specchietti o altro. Sono tutti oggetti che gli danno più che altro fastidio.

È invece è molto importante che ci sia una vaschetta per il bagnetto, perché al canarino piace molto lavarsi.

Quando vi avvicinate alla gabbia ricordate di muovervi con calma, senza gesti bruschi e parlando a voce bassa.

E ora leggiamo insieme alcune filastrocche che hanno come protagonisti questi simpatici animali!

Tutto sul canarino

Parlano i canarini

di Lina Schwarz

Dice la canarina al canarino:
“Ascolta un po’, mio caro maritino!
Lo zuccherino che ci mette qua
la nostra padroncina ogni mattina,
mentre si fa la nostra dormitina,
sempre sparisce, e come non si sa”.
Allora per scoprire il mariuolo,
dormono entrambi con un occhio solo.
Ed ecco vedon capitar, bel bello,
il bambino di casa, un furfantello,
che pian pianino lo zuccherino tocca
e di nascosto se lo mette in bocca.
Scuotono tristi il capo i canarini:
“Che gentaglia son mai questi bambini!”

Il canarino innamorato

di Elena Giulia Ghelardini

Tutto il dì era imbronciato
il canarino lì ingabbiato,
non faceva l’abitudine
alla lenta solitudine.
Con le zampe accavallate
cantando tristi serenate
ad una piccola pulcina
nella gabbia della vicina:
«I miei occhi nei tuoi son persi
e ti dedico i miei versi
possa io col mio bel canto
dirti quanto tu sia uno schianto
poiché tu sappia apprezzare
dell’amor, il mio cinguettare!».
Ma la pulcina, alla finestra
stufa della solita minestra
rispondeva arrabbiata
che non era innamorata:
«Caro mio, già t’ho risposto
il tuo cuor non è corrisposto
e pur se d’amor io potessi cantare
tu fin da me non potresti volare!».
Ma il canarino, non convinto
non si dava mai per vinto
ed ogni dì la conquista tentava
della pulcina che non ci stava!

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